Facebook è da sempre un’opportunità per le tutte le imprese, grandi o PMI che siano, che vogliono personalizzare il proprio rapporto con la clientela e curarne le esigenze sia essa b2b o b2c. Il social network permette, specie ad una piccola azienda, di stare quasi alla pari con una grande e di relazionarsi ad un mercato potenziale di oltre 1 miliardo di persone (cioè tutto l’universo di iscritti a Facebook). Attenzione però: Facebook è gratuito, ma molto inflessibile nell’applicare le proprie regole.

Nel corso di quest’anno (con un’accentuazione a partire dall’inizio dell’estate) sono partite delle verifiche che hanno visto la chiusura dei profili non rispondenti alle regole del popolarissimo e frequentatissimo social network.

Quali profili ricadono nelle “verifiche”: quelli dai nomi improbabili e apertamente rispondenti ad un nome aziendale e/o quelli che fanno molti inviti (per eventi, pagine fan, siti esterni con messaggi) e/o quelli che postano quasi soltanto link al proprio sito e/o palese pubblicità/spam.

Va tenuto conto che una volta comminato il provvedimento di cancellazione le possibilità di appello sono molto difficili.

In realtà occorre attenersi strettamente al regolamento di Facebook che sostanzialmente sancisce due cose per il profilo: che esso debba corrispondere ad una persona vera e che quindi il nome deve essere plausibile ed eventualmente certificabile attraverso l’invio della fotocopia del documento del titolare.

Potrà spiacere, ma il social è gratuito e quindi  a maggior ragione le regole le detta, le interpreta e le applica come meglio crede.

Magari conviene andare a dare un’occhiata all’apposita sezione anche perchè per un’impresa che si sia impegnata su Facebook in questi anni è veramente negativo ritrovarsi di punto in bianco, cancellata, con foto, relazioni e altro, tutto sostanzialmente irrecuperabile buttando alle ortiche anni e anni di contenuti, di lavoro e di amici/clienti faticosamente raggiunti, conquistati e fidelizzati.

Per quel che riguarda la la procedura di cancellazione abbiamo segnali diversi. In alcuni casi sono stati inviati degli avvisi, altre volte no e il profilo è stato, inaspettatamente, cancellato da Facebook, in altri si è ricevuto solo e soltanto l’invito a trasformarsi in una pagina fan.

Oltre quest’ultima soluzione, tra le possibili alternative rientra quella di cambiare, velocemente tra l’altro,  il nome del profilo  mettendo il proprio nome e cognome (quello vero visto che, in alcuni casi di appello Facebook richiede fotocopia di un documento) ma magari inserendo, da “impostazioni” anche come “nome alternativo” quello dell’impresa che comparirà (fleggando l’apposita casella) anche sulla vostra timeline per il seguente risultato: “vostro nome”+”vostro cognome”+(“nome impresa”).

Come avete visto però non è che il problema sia del tutto risolto poichè occorre evitare di inondare il proprio profilo con offerte e link al proprio sito e di volantini con offerte in pdf che servono a ben poco. Occorre riuscire a pubblicare invece contenuti interessanti, originali, coinvolgendo il più possibile la propria clientela a pubblicare le proprie esperienze vissute con/per il prodotto.

Questo varrà ancor di più se, con l’occasione, deciderete di aprire una pagina fan che resta la soluzione più giusta per una realtà aziendale su Facebook. Certamente essa implica qualche piccolo investimento pubblicitario per farla notare e dotarla di un numero di fan adeguato (della pubblicità su Facebook parleremo in un prossimo articolo), ma con budget di poche centinaia di euro se ben indirizzati si riesce a farsi vedere da un target assolutamente ampio e a far arrivare il nostro messaggio. Resta poi quanto mai opportuno per un’azienda che voglia avere una strategia efficace appoggiarsi su un servizio di consulenza adeguato. D’altronde siamo nel settore che più risente – negativamente -del concetto di fai-da-te sul web e va anche detto che più imprese cercano di emergere sui social network e più c’è bisogno di professionisti dei social network.